Il giallo dello scheletro nella minicar ripescata dal lago d’Orta


Il Sulky rosso prodotto negli Anni 70, antenato delle attuali minicar, è riemerso dopo sei ore di lavoro di vigili del fuoco e carabinieri. E con quel triciclo a motore si accende un nuovo giallo sul Lago d’Orta. All’interno brandelli di vestiti e ossa umane. Non uno scheletro intero, ossa alla rinfusa che tentando di rimetterle insieme non si esclude che i cadaveri potessero essere due.
I contorni del giallo di Omegna non finiscono qui. L’auto è molto vecchia – risulta intestata a una persona deceduta da tempo e regolarmente sepolta -, potrebbe essere nel lago da decenni, eppure è stata trovata a soli otto metri di profondità e a tre da riva, riversa su un fianco, in una zona centrale, dove in tempi recenti sono stati fatti lavori importanti alla passeggiata lungolago e varie pulizie dei fondali. È anche un posto – vicino al porto turistico di Bagnella – dove non di rado si fanno immersioni. Proprio tre sub di Verbania, sabato pomeriggio, al termine di un’esplorazione dei fondali hanno notato quelle lamiere.